Silvio Scaglia e’ stato uno dei protagonisti dell’ultima era felice delle telecomunicazioni italianie. E’ tra i fondatori di Omnitel, primo operatore mobile italiano a competere contro Telecom. E’ stato colui che ha lanciato un operatore di telecomunicazione fissa di grande successo come Fastweb portantdo nelle grandi citta’ italiane i vantaggi della connettivita’ veloce.

Silvio Scaglia e’ oggi indagato per riciclaggio di denaro. Lasciamo alla magistratura fare il suo corso e decidere se il super manager italiano e’ colpevole o meno, ma questo evento e’ sicuramente uno scossone per le gia’ difficili condizioni delle telecomunicazioni italiane.

Seppur crescendo in termini di fatturato, il mondo delle telecomunicazioni italiane ha perso di freschezza dando spazio ad investitori stranieri che hanno praticamente occupato le posizioni piu’ strategiche: Telefonica con Telecom Italia, Swisscom comprando Fastweb, Wind Italia nelle mani della famiglia Sawiris solo per menzionare alcuni esempi. Sembra che oggi non vi sia piu’ un gruppo d’imprenditori e manager capaci di rischiare e di lanciare idee nuove. Sivlio Scaglia era uno di questi. Francesco Caio e’ un altro nome, di recente ritorno in Italia con il Rapporto Caio, ma con una considerevole esperienza nelle telecomunicazioni britanniche. Vittorio Colao e’ un altro nome di prestigio volato a Londra per guidare Vodafone Group.

Forse le telecomunicazioni italiane non attraggono piu’. Certo, realta’ interessanti rimangono. Tiscali, nonostante le difficolta’, si e’ riavviata. Poste Mobile suscita molto interesse; Buongiorno e Dada nell’area contenuti anche. Ma non sembrano essere capaci di guidare una nuova ondata delle telecomunicazioni italiane. Forse le condizioni per fare innovazione e produrre idee creative non ci sono piu’ in Italia. E’, forse, importante riflettere, confrontarsi e capire cosa potrebbe innescare un nuovo corso.